Google Core Update agosto 2023: cosa succederà alla SERP?

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In questi giorni Google ha rilasciato a livello globale il suo Core Update agosto 2023, nuovo, importante aggiornamento dei suoi algoritmi, che avrà un impatto sulla SERP a livello mondiale.  È il secondo grande aggiornamento del 2023, dopo quello di marzo. 

La domanda che tutti si pongono è: come cambierà la SERP, o anche, meno ottimisticamente, il ranking del mio sito avrà ripercussioni negative?

Sgombriamo subito il campo da equivoci: nessuno ha la risposta a queste domande, per questo è molto importante monitorare quotidianamente le oscillazioni del posizionamento delle pagine dei propri siti.

Approfondiamo.

Che cos’è il broad core update di Google

Lo scorso 22 agosto 2023 Google ha pubblicato il consueto tweet con cui ufficializza il lancio del suo Core Update agosto 2023. Il rollout durerà come sempre due settimane, e poi l’implementazione sarà completa.

Tweet Google core update

Un broad core update, o aggiornamento principale, è una modifica all’algoritmo di base del motore di ricerca, vale a dire al core, il fulcro che fa funzionare i sistemi principali di Google e, a livello generale, il ranking della ricerca.

I Google core update sono broad, ampi, perché hanno l’obiettivo di migliorare in generale i sistemi di Google contemporaneamente per tutte le lingue e le versioni del motore di ricerca, poiché la loro implementazione è simultanea in tutto il mondo.

Come è noto, l’algoritmo principale di Google è in realtà un insieme di algoritmi, in grado di leggere ed interpretare determinati segnali delle pagine web, al fine di classificare il contenuto che risponde nel modo migliore ad una determinata query di ricerca. 

Complessità e segretezza

Nemmeno le suite professionali di SEO, come SEOZoom, conoscono il meccanismo segreto di Google che determina il ranking delle pagine web, e poco si sa anche dei famigerati 200 fattori, vale a dire i segnali, parametri, indicatori che il complesso algoritmo di Google prende in considerazione per creare le sue SERP ed offrire le pagine di risultati ad ogni query digitata dagli utenti.

Quello che sappiamo per certo è che i broad core update incidono su tutto il sistema degli algoritmi di Google, e di solito producono effetti importanti sulle SERP, che possono subire variazioni molto nette. 

Per questo motivo, sono particolarmente temuti dai professionisti che si occupano di SEO, a cui si aprono tre scenari:

  1. Calo improvviso e sostanzialmente senza spiegazioni del posizionamento dei loro siti, nonostante il rigoroso lavoro SEO fatto in precedenza;
  2. Grandi balzi in avanti delle pagine, premiate dalla nuova logica dell’algoritmo; 
  3. Nessuno sbalzo troppo visibile del posizionamento ed un gran sospiro di sollievo.

I primi effetti di Google Core Update agosto 2023 sulle SERP in Italia

Google core update SERP in Italia
Immagine tratta dalla suite di SEOZoom

SEOZoom ha effettuato in questi giorni un primo, sommario esame, individuando numerose fluttuazioni nelle SERP in Italia ed in quelle che monitora all’estero.

In Italia, la piattaforma di SEOZoom ha individuato sin dal 24 agosto una intensità superiore alla media in quelle che definisce oscillazioni di prima pagina, ovvero variazioni di posizione tra pagine all’interno della TOP10 di Google. 

Tali oscillazioni sono ancora in atto oggi.

Meno intense le altre tipologie di movimento, ad eccezione del fuoco registrato intorno al 25 agosto per le grandi variazioni, vale a dire pagine che subiscono grandi cambiamenti nel ranking, in positivo o in negativo. 

Google Core Update agosto 2023: come gestire eventuali problemi

Naturalmente, la grande paura in merito al rilascio dei core update è legata alla possibilità di un crollo del ranking del proprio sito, o comunque della perdita importante di posizioni. 

In quest’ottica, è opportuno monitorare quotidianamente qualsiasi oscillazione e, seguendo le linee guida di Google, concentrarsi sul miglioramento della qualità del sito web, piuttosto che sulla ricerca di soluzioni tecniche. 

Big G suggerisce, nel momento in cui si effettuino verifiche sulle pagine che non funzionano bene, di porsi domande semplici e specifiche, del tipo: “I tuoi contenuti forniscono informazioni significative? Sono di valore? Eviti toni scioccanti o esagerati? I contenuti presentano errori oggettivi facilmente verificabili? Nei contenuti ci sono troppi annunci?” E così via.

Tuttavia ricordiamo sempre che non esiste garanzia che i miglioramenti effettuati possano effettivamente portare al recupero del posizionamento: può servire tempo (a volte è necessario aspettare il successivo update) e, di fatto, nessuna pagina ha mai una posizione statica o garantita nella SERP di Google.

Questo articolo è stato scritto da:
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Francesca Cappabianca

Innovation Content Specialist

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